La Fondazione Castiglioni ci ha chiesto di raccontare in un evento Achille Castiglioni e il suo approccio progettuale rivoluzionario. Un racconto da toccare e da guardare, non solo da ascoltare. Una storia capace di arrivare a tutti attraverso un linguaggio leggero ed essenziale.
Eterno Quotidiano narra attraverso una metafora il metodo progettuale e le opere di Achille Castiglioni: un percorso temporale tra quotidiano del passato e del presente porterà il visitatore alla conoscenza del design «senza tempo» del progettista.
Le situazioni quotidiane del passato e del presente si concretizzeranno in scenari delineati da forme geometriche e contrasti netti di colore, affiancati da info-grafiche “fatte a mano” che richiamano lo schizzo e lo scarabocchio.  
La struttura si adatta a contesti differenti, sia outdoor che indoor, e favorisce una fruizione a 360°. 
Essa raffigura un quartiere notturno ideale e semplificato, caratterizzato da addizioni e sottrazioni utili alla narrazione proposta. Un supporto ulteriore è dato da totem raffiguranti famigliari e colleghi di Castiglioni che, attraverso un supporto audio, forniscono delle testimonianze dirette sulla sua vita e sul suo operato.
Il percorso interno invece si sviluppa attraverso cinque momenti principali, ispirati a dei concetti fondamentali della progettazione di Castiglioni, che fanno capire e insegnano al visitatore quanto il suo modo di pensare sia versatile e universale.
Ciò verrà trasmesso attraverso una netta divisione tra passato, in grigio scuro, e presente, in bianco. Un  supporto ulteriore è dato dall’utilizzo di info-grafiche e da alcuni video, altri elementi indispensabili per la comprensione della mostra. 
Se si parla di Castiglioni non può e non deve mancare un accento ironico e colloquiale, che sarà fornito dalla presentazione in prima persona di ogni oggetto.
La stanza conclusiva vuole raffigurare il Futuro attraverso un'installazione che racchiude gran parte dei progetti illuminotecnici di Castiglioni. L’intero ambiente è arricchito tramite “foleis”, ovvero i rumori che le lampade generano attivati tramite l’interazione delle persone con gli interruttori. Le lampade sono posizionate tra grafiche raffiguranti sagome di persone, questo perché, come spiega la frase al centro della stanza, il design si basa sui bisogni delle persone. Siamo noi che scriviamo il futuro e, come sottolineano le lampade, possiamo renderlo luminoso.
Eterno Quotidiano
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